Il Centro Cure della Continenza Urinaria e del Prolasso Urogenitale è un centro clinico specialistico di riferimento, una struttura in grado di offrire una gestione specializzata dei problemi legati all’incontinenza urinaria e alle disfunzioni pelviche nella donna e nell’uomo con una diagnostica avanzata e terapie chirurgiche di alto livello, particolarmente nei casi più complessi.
Il Centro Cure è un’unità funzionale della Unità Operativa Complessa di Urologia Universitaria e Centro Trapianti di Rene del Policlinico Riuniti di Foggia diretta dal prof. Giuseppe Carrieri ed è situato al secondo piano degli Ambulatori di Urologia, lato Pronto Soccorso.
Il Centro Cure è stato costituito secondo criteri di esperienza e competenza del personale medico e infermieristico, criteri documentabili in base alla tipologia e al numero di visite mediche eseguite, ai casi clinici trattati e agli interventi chirurgici eseguiti.
Il Centro Cure è diretto dal dr Vito Mancini, urologo con alta specialità in Uroginecologia e Urodinamica (www.vitomancini.it), responsabile medico e scientifico, coadiuvato da due infermiere specializzate in Uroriabilitazione (Giovanna Santoro e Nadia D’Angelo).
L’incontinenza urinaria, definita dall’International Continence Society come “qualsiasi perdita involontaria di urina lamentata”, rappresenta una condizione che compromette in misura rilevante la qualità della vita di chi ne è affetto, limitandone le attività individuali, portando a una restrizione della partecipazione alla vita sociale e influenzando pesantemente l’immagine di sé, con sentimenti di perdita di autostima, associati ad alterazioni nelle relazioni familiari, sociali e nel rapporto col partner. Anche la partecipazione alla vita lavorativa può essere alterata, in base all’entità dell’incontinenza. L’incontinenza rappresenta tuttora un tabù, di cui le persone parlano malvolentieri per vergogna e che troppo spesso è stigmatizzata da chi non ne soffre come una situazione ridicola, aggiungendo al problema di salute una importante componente di disagio.
Ciò dipende verosimilmente da diversi fattori: da parte del paziente la scarsa conoscenza della possibilità di cure e un’inibizione a ricercare aiuto dal proprio medico per vergogna; da parte dei medici di medicina generale una mancata conoscenza del problema e delle modalità di cura, associata ad una difficoltà ad identificare gli specialisti, pur nell’ambito delle specialità coinvolte, come la urologia, la ginecologia, geriatria, coloproctologia e fisiatria, che realmente si occupano specificatamente del problema incontinenza infine, per la disomogenea distribuzione delle risorse sul territorio ed alla difficoltà di risposta all’offerta delle diverse tipologia di cure, privilegiando di conseguenza la terapia più facilmente disponibile, spesso quella chirurgica o prescrittiva (presidi ad assorbenza).
La patologia si caratterizza come perdita involontaria di urine e può manifestarsi con gravità variabile fino ad arrivare all’insorgenza di complicanze quali infezioni vescicali ricorrenti come cistiti acute e croniche, lesioni cutanee (piaghe da macerazione e decubito). Nei casi più gravi, come ad esempio nei pazienti affetti da patologie neurologiche, l’incontinenza urinaria è l’espressione clinica di una grave disfunzione dell’apparato vescico-uretrale che, se non ben trattata, può portare a profonde disabilità con perdita dell’autonomia ed anche alla morte. L’incontinenza urinaria nella donna può essere da urgenza o da sforzo o mista e spesso è associata al prolasso degli organi pelvici. Nel maschio l’incontinenza da sforzo è secondaria a trattamenti chirurgici di asportazione della prostata per patologia benigna o maligna. Oltre all’incontinenza urinaria, anche il prolasso genitale femminile può rappresentare un reale problema invalidante con effetto sia sulla funzione urinaria sia su quella sessuale.
La ritenzione urinaria invece rappresenta la condizione opposta alla incontinenza urinaria, è caratterizzata dalla incapacità parziale o totale a svuotare la vescica con elevato residuo post-minzionale che spesso si associa a complicanze infettive, calcolotiche, renali. La ritenzione può essere causata da una ostruzione del tratto cervico-uretrale (stenosi uretrale, ipertrofia prostatica, altro), oppure da una disfunzione della contrazione (ipo/acontrattilità) del muscolo della vescica (detrusore) che può essere causata da problemi neurologici o non neurologici.
Obiettivo primario del Centro Cure è garantire una presa in carico totale della persona con disturbi della continenza e/o altre disfunzioni pelviche, erogando un intervento mirato e personalizzato. Si tratta di inserire il paziente in un percorso definito di cure, dalla diagnosi alla terapia, e attraverso tutte le fasi, l’assistenza si deve snodare lungo un percorso costruito in base alle esigenze: dalla prevenzione fino alla diagnosi, dal trattamento alla riabilitazione, attraverso l’utilizzo di un sistema informativo integrato in collaborazione con il territorio.
Obiettivo secondario del Centro Cure è eseguire studi clinici di ricerca sulle principali patologie di urologia funzionale per valutare i risultati dei trattamenti conservativi e chirurgici eseguiti in collaborazione con l’Università di Foggia.
Il Centro Cure è il centro di riferimento per la RETE REGIONALE E NAZIONALE PER LA CONTINENZA, pertanto è in grado di comunicare i dati di follow-up a un registro regionale da istituire che permetta l’analisi del rapporto costi/benefici dei dispositivi già in commercio così come quelli di nuova immissione.
Le patologie oggetto di studio e trattamento del Centro Cure sono:
La gestione del soggetto con disfunzioni urinarie prevede diversi livelli di intervento, in base alle caratteristiche del paziente, al grado di gravità della patologia, all’inquadramento diagnostico e alla risposta alle opzioni terapeutiche.
Il Centro Cure è in grado di affrontare attività di diagnosi e trattamento quali:
La gestione del soggetto con disfunzioni urinarie prevede diversi livelli di intervento, in base alle caratteristiche del paziente, al grado di gravità della patologia, all’inquadramento diagnostico e alla risposta alle opzioni terapeutiche.